martedì 18 novembre 2008

succede...


...succede che tuo figlio sia alto 1 metro e un pezzo e che abbia un numero 36 di piede e abbia gli scarponi nuovi, regalati a Natale, e succede che quando glieli infili ,adesso che ci si prepara alla prossima stagione invernale, il suo alluce debba stare rattrappito e che abbia bisogno di un 38, accidenti... succede che lo zio non potrà più fare discesa perchè facendo il ganzo ha rotto i tendini del ginocchio destro ed è meglio che si calmi e succede che ha uno splendido paio di sci carving che ha trattato meglio di sua moglie e che perdono di valore man mano che passano i mesi... succede che mi piacerebbe tanto ricominciare a fare sci di fondo sulla bellissima pista in Val Saisera, dove ad ogni curva cambia il paesaggio, ma comprare tutta l'attrezzatura non se ne parla, è un capriccio troppo costoso, visto che non so neanche se potrò utilizzarla molte volte... succede che gli sci che ho acquistato sono troppo lunghi e non mi ci trovo o succede che gli scarponi nuovi sono troppo grandi, non mi sento proprio a mio agio e mi manca la sicurezza e adesso sono fermi lì, nello stanzino e mi occupano anche un sacco di spazio....

..e poi succede che un gruppo di amici metta insieme tutte queste cose e decida di mettersi a disposizione per trovare un luogo dove tutti questi "succede" si incontrino e magari combinino anche degli scambi fruttuosi...

...e così succede che le cose non sono ferme lì in garage ad impolverarsi mentre qualcuno ben volentieri le userebbe e non diventano obsolete, che l'attrezzatura tecnica cambia di anno in anno e diventa subito superata, e magari succede anche che chi ha una famiglia numerosa riesca a far fare sport a tutti con costi più contenuti.
Succede che le risorse vengano utilizzate in modo ottimale, come è giusto sia.
In mezzo a questo gruppo di amici ci sono anch'io. Due giornate a fare turni al freddo in un grandissimo garage, compilando ricevute minuziose (il materiale va catalogato con precisione e valutato con attenzione, deve essere a posto dal punto di vista della sicurezza ed il prezzo richiesto deve esser "giusto"). Succede che quando la domanda e l'offerta si incontrano sono tutti contenti, l'affare è per tutt'e due le parti ed anche noi siamo contenti, fa piacere essere stati utili e aver fatto delle cose " per niente", anzi non è proprio così, non è per niente, alla fine c'è una pastasciutta e vin brulè e tanta socializzazione con persone che sanno agire gratuitamente...
Chi era che diceva " neanche il cane mena la coda per niente"? Che venga e si divertirà: se è capace di mettersi in gioco, riceverà sicuramente più di quello che avrà dato in tempo e fatica. Il sorriso di chi ti ringrazia per aver favorito l'incontro è una soddisfazione impagabile.
Stasera ci incontreremo per decidere i turni: a decidere per i maestri di sci ci sarà Cornelia, la maestra che insiste a darmi lezioni :-)
Se abitate qui nei paraggi avvertite le famiglie che conoscete: è un'ottima occasione
per risparmiare qualcosa e far divertire i figli con lo sport. E se avete voglia di mettervi in gioco venite a dare una mano. Marco, so che verresti volentieri, non rattristarti !!

venerdì 14 novembre 2008

La ricetta dello Schartl


Importante: gli ingredienti devono essere lasciati tutti a temperatura ambiente.

600 gr di farina bianca 00
1 limone medio giallo
1 cucchiaino di sale fino
100 gr di zucchero semolato
2 uova (possono essere anche tre, senza albume)
zucchero vaniglinato
2 o 3 cucchiai di rhum a 80°
30 gr di lievito di birra
¼ di latte fresco
100 gr di burro di casa

Per il ripieno
una tazza di zucchero semolato mescolato a cannella a piacere
200 gr di uva passa, messa ad ammorbidire nel rhum.

“Metti la farina in una casseruola, grattuggiaci sopra la scorza del limone facendo attenzione a non grattuggiare la pellicina bianca che è amara. A lato metti il sale. In un altro recipiente metti lo zucchero, le due uova (solo il rosso!), il rhum e la vaniglia e mescola con la frusta. Ancora in un altro recipiente sciogli il lievito con un po’ di acqua tiepida, un cucchiaio di farina, e un cucchiaino di zucchero. Così il lievito si solleva meglio, attenzione a non metterlo a contatto con del sale, non si alza più! L’acqua deve essere tiepida, mi raccomando.
Metti questo recipiente al caldo ,non troppo, e aspetta che si alzi. In un pentolino metti a sciogliere nel latte il burro tagliato a pezzettini.
Quando tutto è pronto e il lievito è alto, unisci ogni cosa alla farina e lavora la pasta prima col mestolo di legno, poi con le mani infarinate, con calma e a lungo. Ogni gesto fallo con calma, non c’è fretta, se fai queste cose di fretta il dolce non sarà morbido e soffice.
Quando la pasta si stacca dalle pareti ed è lucida come il raso, allargala con il matterello su una tavola di legno. Spargici sopra lo zucchero misto alla cannella e l’uva passa. Arrotola formando un salame. Spennella la teglia di terracotta con del burro morbido.
Metti il dolce nella teglia e lascialo nel forno caldo per un’ora circa. Per conservare il pane avvolgilo in cellophane, però aspetta fino a quando si è raffreddato. Fino a che non è a temperatura ambiente non esporlo a sbalzi di calore e non tagliarlo. Non lavare la teglia, basterà pulirla con un canovaccio pulito.”

Antonia Scheriau

Camporosso, 2 aprile 1976.