domenica 30 maggio 2010

Semine


Qui è tempo di semina e di posa in campo delle piantine. I giorni sono proprio questi, secondo quanto ci hanno tramandato i nostri vecchi.
Da noi si occupava di tutto mia nonna, che si è dimenticata di dirci i dettagli prima di andare in Paradiso.
Mia sorella, la custode del campo, si informa sul giorno giusto per piantare i fagioli. Antonia che è un'esperta (avendo una stalla "sua personale" , http://dawit-benvenuta.blogspot.com/2009/01/antonia-wedam-la-sua-storia-nasce.html ) mentre prepara cappuccini le spiega che il 25 è il giorno perfetto per "sotterrare" i fagioli, in particolare il pomeriggio del 25. " Così mi diceva mio nonno, e io faccio così, anche se mia madre continua a dire -Lascia stare, che non è il tuo campo!-"
Qualcuno, da uno dei tavoli, davanti al suo caffè fumante, non si fa gli affari suoi ed esclama a voce alta:" Perchè, eri andata a piantare nel campo di qualcun altro?"
Si ride. Antonia continua a fare caffè. Mia sorella prende appunti precisi sulle semine.

sabato 22 maggio 2010

Pentecoste


Oggi il sole ci ha regalato una giornata allegra. I clienti si sono seduti all'esterno, finalmente.
Per fortuna la prossima settimana arriveranno i tavolini nuovi, che sono belli e comodi e anche sul marciapiede davanti finalmente si starà bene.
Lunedì in Austria si festeggia la Pentecoste , gli austriaci quindi sono tutti a spasso. Molti sono partiti per un "fine settimana lungo" al mare, il clima stamane qui da noi era festoso. Cappuccini in fila e panini con mortadella.
Queste feste, che noi non viviamo più se non la domenica ( Ascensione, Pentecoste, Corpus Domini) qui in Valcanale portano una ventata di freschezza "di riflesso": i vicini sono a spasso e la cosa un po' coinvolge.
C'è aria di vacanza, che male comunque non fa.
Buona domenica a tutti, con tanto sole e aria fresca a gogo'!

Benvenuta

giovedì 20 maggio 2010

Brina




Stamane le auto erano ghiacciate. Si è lavorato di spatola sui parabrezza per togliere quel velo di gelo che ha congelato l'umidità della notte. I gerani, giovani piantine appena uscite dalle serre, da pochi giorni esposti su balaustre e davanzali, sono rattrappiti, avvolti su loro stessi, in attesa di tempi migliori. Si fa il tifo per loro, ce l'hanno dura, solo i migliori sopravviveranno.

martedì 18 maggio 2010

Filo spinato


Qualche giorno fa una cliente è arrivata con quel quadretto lì in alto, fatto da lei, che ho appeso vicino a quello dei biscotti che ha ricamato mia sorella. (E' nella seconda foto, vale la pena guardarlo da vicino, è un'opera d'arte)
Sul quadretto, ricamato a punto croce, c'è scritto:
" Ein froher Gast ist niemands Last", "Un cliente contento non è un peso per nessuno".
Tradotto in parole povere, "Fammi contento, non romperò!".
Belle parole, significative, quasi una minaccia, direi :-)
Il quadretto è appeso vicino alla finestra. sta proprio bene, la signora che l'ha fatto è contenta.
Stamattina all'alba si era in vena di scherzi. C'è chi racconta una barzelletta: "Sai cosa succede se si accoppia un riccio con un baco da seta?".... Accoppia!, le solite barzellette a sfondo ambiguo, pensavo fossero cambiati i tempi, invece l'humor da osteria è sempre allo stesso livello.
"67 metri di filo spinato!". Mi sbagliavo, si è passati da un humor da caserma a un humor da asilo, ma si ride, di gusto. Se ne vanno tutti, sono le sette, apre il cantiere.

domenica 16 maggio 2010

Cilly


Una tradizione del Nord è quella di regalare pane e sale a chi inaugura una casa. Gli amici e i vicini, in occasione della prima visita, portano un piatto con un pane nero e un sacchetto di sale, un sacchetto di quelli di carta rustica, avvolta su sè stessa.
Cilly è arrivata con un piatto in ceramica , un bel pane nero fatto da lei e sul sale una decorazione in corteccia di betulla, un cuore.
Cilly è Cilly Höferer, Cecilia all'anagrafe, di Friesach, in Carinzia.

Cilly non ha molto tempo, è occupatissima. Praticamente il ristorante lo conduce da sola, in cucina se non c'è lei il lavoro non va avanti. Utilizza prodotti a km zero, che cerca e trova come per magia. Prodotti di produzione locale, ma anche erbe, fiori, frutti del bosco. Ogni anno segue un progetto con le scuole elementari di Friesach e porta i bimbi della terza classe, quelli che stanno studiando il Medioevo, assieme a lei nel bosco. Raccolgono frutti ed erbe e poi cucinano. Una minestra, dei ravioli, a volte dei dolci con la ricotta. Cilly spiega ai bambini che nel Medioevo questi erano i prodotti a disposizione e quindi a Friesach si mangiava così. Quest'anno i bambini della terza erano solo sette: hanno cucinato assieme a lei tutta la mattina e poi hanno servito a settanta persone, tra genitori, bambini ed insegnanti, il menù completo del Medioevo. I bambini hanno spadellato, servito in tavola, sparecchiato. Una lezione molto istruttiva, se la ricorderanno per tutta la vita. Una lezione con grossi rischi, ma Cilly se li accolla volentieri, è una temeraria per natura.
Friesach è una bellissima città medievale, è l'unica città nel Nord Europa che ha ancora il fossato con l'acqua corrente, così mi hanno detto con orgoglio gli avventori del bar di Cilly, vale la pena farci una capatina. Io ci sono stata per la prima volta la scorsa estate, con Waltraud, che ha conosciuto Cilly in seguito ad un'intervista che le ha fatto e dopo la quale sono diventate amiche. E' stata una scoperta interessante, da lei c'è tanto da imparare, se non altro la serenità nel prendere grandi decisioni.

Il giorno dopo l'apertura del Dawit Cilly è arrivata alle cinque con quel suo simbolico regalo, che ho qui nell'ingresso.
Con quel modo formale che hanno gli austriaci di dirti le cose quando sono cose importanti, quel modo particolare di rendere solenne un momento, mi ha augurato fortuna, ma soprattutto salute, "che per il resto si combina", ha detto così.
Ha bevuto di corsa un cappuccino con me, mi ha chiesto di andare a spiegarle come mai noi italiani facciamo un cappuccino così e lei non ci riesce, le ho promesso che le avrei fatto un corso a domicilio. "Ogni giorno si può imparare qualcosa di nuovo", dice Cilly, "non si finisce mai".
E poi è dovuta ripartire di corsa: alle sei aveva una cena con trenta persone e ci vogliono più di tre quarti d'ora per arrivare dalla mia alla sua cucina.
Se penso che s'è fatta un'ora di viaggio per andare e poi un'altra ora di viaggio per tornare, per portarmi una cosa che ha un valore inestimabile, per lei e per me, la sua condivisione e la sua stima, penso che sono proprio fortunata a conoscere persone così, e sono proprio fortunata ad aver avuto l'opportunità nella mia vita, di poter imparare la sua lingua.
Che ricchezza, potersi capire, dobbiamo insistere con i nostri ragazzi perchè si avvicinino ad altre lingue, anche in maniera non didattica, buttiamo le grammatiche e cerchiamo di aprire i cuori!
Cilly prima di andare a guardato tutto, mi ha dato dei bei consigli e poi mi ha detto " Se ti capitasse di non sapere dove sbattere la testa, chiamami, troverò il tempo di venire a darti una mano, non farti problemi". Non farti problemi ! Cilly, DANKE!

lunedì 10 maggio 2010

Lunedì mattina

Il lunedì mattina, all'alba, nei bar si beve il caffè di corsa e si parla di calcio.
Siamo un popolo di commissari tecnici, si sa, e chi come me capisce di calcio tanto quanto di rugby, cioè niente, è tagliato fuori.

Giuditta mi ha fatto vedere questo spot, troppo bello per non essere salvato: http://www.youtube.com/watch?v=9OaZIdvYbhU&feature=player_embedded

sabato 8 maggio 2010

Il nuovo DAWIT

Il Dawit è il posto dove sono nata ed ho passato i miei primi quarant'anni. E' un bar, tavola fredda, countrystore... è difficile da definire.
Su Google Earth si trova esattamente qui: 46 30 26 13 32 40 e su Google Maps è a Camporosso in Valcanale, via Alpi Giulie, sulla rotonda.
Durante gli ultimi dieci anni ne sono stata "affettivamente" lontana. Oggi che ho compiuto cinquant'anni l'ho completamente trasformato, cercando di mantenere lo spirito che lo animava. E' stata una sfida che ha occupato me e la mia famiglia per tutto questo lungo inverno, nonchè tutte le persone che hanno seguito le varie peripezie standoci vicino, compreso il parroco. Questo il riassunto delle foto che ho pubblicato, che per molti erano incomprensibili. Francesca mi ha scritto un commento interrogativo: se lei che conosce il posto è rimasta stupita, vuol dire proprio che sono troppo criptica e dò per scontate sensazioni e impressioni.
Oggi mia sorella, che sa fotografare, ha fatto altre foto e quindi ho delle immagini un po' più carine. Mancano ancora delle foto della sala e dell'esterno, ma pìoveva e non erano molto belle; appena arriva il sole ne posto qualcuna un po' allegra.