giovedì 10 dicembre 2009

Profumi


In famiglia abbiamo la gran fortuna di avere una nonna che cucina volentieri, per tutti.

Lo fa con passione, con il cuore ed anche con il cervello: pochi fritti, solo i grassi che ci vanno, tante verdure crude e cotte. Lei dice di avere in mano la salute di tutti, ed è vero, e i bambini non sono cicciotti e gli adulti non hanno il colesterolo alto.

Da noi si inizia a pranzare alle 11.30 ( io) e si termina alle 14.30 ( le ragazze al ritorno da scuola). In questo lasso di tempo arrivano i nipotini delle elementari e quelli delle medie, gli uomini , e le figlie nell'intervallo dal lavoro. Un via vai da trattoria, e per tutti le cose giuste.


In tavola non si discute: c'è quel che c'è , chi fa storie non mangia. Spesso non ce n'è per tutti, qualcuno arriva senza avvisare e bisogna dividere. I bambini lo sanno e quindi si mangia velocemente quello che ti hanno assegnato: se arriva qualche sorpresa tu la tua razione ce l'hai. In pratica è un po' un' armonia da caserma, ma funziona.

Per una donna che cucina in questo modo, la cucina è una professione. Come lo è l'acquisto della materia prima, quando il venerdì mattina la nonna e il nonno acquistano carne, frutta, verdura, in quantità da ristorante e con gran soddisfazione dei negozianti, che li accolgono come parenti.

Per cucinare come si deve certe pietanze ci vuole molto tempo, ore ed ore in cui la pentola, dopo una prima cottura all'interno, sobbolle su un fornello che la nonna ha all'esterno, altrimenti fa troppo vapore ed "impesta" la casa.

Il gulasch è una di queste pietanze: per sfaldare la carne e rendere cremoso il sugo ci vogliono diverse ore di cottura. Quindi per preparare un gulasch per il pranzo è gioco forza iniziare a pelare cipolla (taaaanta cipolla), a soffriggere, a spadellare, fin dalle 6 del mattino. Non è sicuramente un problema per la nonna, che alle 5 sta già "colazionando".

Il problema nasce per chi, entrando un po'più tardi in cucina per preparare la colazione, viene aggredito da effluvi di cipolla che avvolgono ogni cosa in un materno abbraccio. Ma se pensi a quanto sarà buono quel gulasch, quello con la "vera paprika ungherese", soprassiedi volentieri.

E' sicuramente più difficile soprassedere per due adolescenti in partenza con l'autobus.
Ma, dato il clima da caserma, si è imparato ad accettare usi e costumi di ogni membro della comunità, e finchè questo non fa qualcosa che possa nuocere all'altrui incolumità fisica, va lasciato fare.
E poi il gulasch piace a tutti.

Ieri mattina nel salire al volo il predellino del bus dalla porta anteriore, Giuditta e Maria sono state accolte dal sorriso aperto dell'autista della Saf: " Gulasch oggi a pranzo?"




3 commenti:

Trekker ha detto...

Io il Gulash (se fatto bene) lo mangerei anche a colazione. D'altronde due settimane passate a mangiare in una mensa inglese mi hanno abituato a colazioni con uova, pancetta, fagioli e pane fritto... ma si può?
Un caro saluto.

benvenuta ha detto...

Ciao Trekker!
Ti ricordi che c'è il Lustock da assaggiare? Mandami via mail un indirizzo, te lo recapitiamo per Natale :-)

Trekker ha detto...

Certo che mi ricordo Benvenuta.
Il fatto è che speravo di passare dalle tue parti per scambiarci gli auguri di persona anche se, in questo periodo, sono particolarmente impegnato. Ti faccio sapere.
Un caro saluto.