lunedì 28 dicembre 2009

Planetaria




A Giuditta piace fare dolci e ne fa spesso. Credo lo faccia per rilassarsi, visto che questo primo anno di Liceo per lei è non è facile.

A Natale niente di meglio che regalarle una planetaria, una macchina professionale per impastare, montare & C, che in casa non abbiamo e che è in foto lì sopra. E' stato praticamente l'unico regalo di valore che quest'anno ci siamo scambiati, ma ne valeva la pena.

Quando Giuditta ha aperto il pacco saltava come un grillo e quella sera stessa ha preparato dei muffins, usando le formine dell'Ikea che avevamo a casa.
La foto è di Anne Charlotte Anderson, le formine sono le stesse, i muffins son praticamente uguali solo che Giuditta li ha ricoperti di cioccolato. Che soddisfazione indovinare il regalo giusto!

martedì 22 dicembre 2009


Giornate piene, queste, e piene di imprevisti. Il ricovero di mio padre in ospedale, il doblò che ha definitivamente terminato nove anni di onorato servizio lasciandomi a piedi, il pc che è spirato in silenzio, sostituito sabato da uno nuovo ( no, il telefono sta benone, non dà segni di sconforto), successiva operazione di reinsatallo di tutti programmi, pregando di ritrovare integra tutta la contabilità, insomma giornate piene di rotture.

Tenuto conto che in questi giorni bisogna restare tranquilli perchè c'è lavoro e se non sei tranquillo rischi di confondere ordini e spedizioni e di non recapitare ogni cosa per Natale. Quindi respiri profondi e sguardi al cielo per cercare di non far entrare dentro l'agitazione , ma lasciare che scivoli sulla pelle senza bruciare.

Poi Veronica che dovrebbe arrivare con suo marito dall'Andalusia e l'aereoporto di Madrid è chiuso, chissà se riuscirà a partire per trascorrere il Natale con noi.

Poi mi avvisano che una consegna postale importante non è stata recapitata, è un grosso problema: bisogna portare il pacco a mano, ma il posto è oltre Klagenfurt e con queste strade non è semplice; il destinatario abita in un castello in mezzo al bosco, ha un nome nobile mezzo italiano, per chi lo ha commissionato è di vitale importanza che questo regalo arrivi prima della Vigilia. Mio marito, il mio angelo salvatore, è partito con le ragazze per la consegna, l'hanno presa come una gita, per l'occasione volevano presentarsi con il berretto rosso di Babbo Natale.


E ora che fuori è buio e tutto si è calmato si apre la porta ed entra la signora Mitzi, la mia vicina, entra con bastone ed ombrello ( fuori è molto viscido, bisogna essere ben organizzati!).

Bastone tecnico con pomello in sughero , ombrello elegante, cappellino di feltro verde e zainetto scuro sulla schiena. Lo usa al posto della borsa e dice che non può proprio rinunciarvi, è così comodo e ti lascia le mani libere. Ha un'età indefinita tra i settanta e gli ottant'anni,.
Immediatamente le si appannano gli occhiali, li deve togliere per pulirli. Resta un'attimo in isolamento, li rimette sul naso, poi si sfila lo zaino , lo apre e estrae un sacchetto trasparente di biscottini, legato con un cordino dorato.

Un sacchetto grande, c'è tanto lavoro per riempire di biscottini così piccoli quel grande sacchetto. Ore di impasto, di forno, di decorazione. I biscottini sono tutti diversi: Kipfel alle mandorle, lebkuchen, truffel, linzer, poi alberelli e stelline, cervi e renne di pasta bianca, tutti decorati. Lo appoggia con cautela, è roba fragile.
"Sono pochi, per una famiglia grande come la vostra" .
"Sono tanti, con tutto il lavoro e la pazienza che ci ha messo per prepararli".

Mi dice di salutare mio padre, si siedono accanto a Messa. Anche lei ha operato un'anca anni fa, gliel'hanno messa troppo grande, ma con il bastone si combina. Mi dice di rassicurarlo, che non si sente dolore. "Non tanto, gli dica, non tanto".

L'accompagno fuori un pezzettino, il piazzale è in discesa, ma lei è più spedita di me, che giro senza ombrello e senza bastone.

mercoledì 16 dicembre 2009

Comunicazione di servizio

1)Il mio counter oggi segna questa incredibile cifra.
C'è un sacco di gente che passa di qui, pare. Non so chi siate, a parte poche persone con cui comunico. Ringrazio con affetto tutti quelli che ritornano, evidentemente non si sono ancora annoiati.

2)Anna, il tuo commento non è arrivato, questo vuol dire che il sistema dei commenti non funziona tanto bene. Scrivimi sulla mail, è il sistema migliore.

Anna abita qui dietro, c'è il fiume che ci divide e ha scoperto il mio blog per caso. "Incredibile!" mi dice al telefono. Mi aveva scritto un commento a caldo , mai arrivato, dove mi chiede se sono proprio sicura di essere di qui: secondo la sua impressione, dopo dieci anni che vive qui, è che questa appartenenza, l'appartenenza che io sento non è molto diffusa fra chi vive in valle.
Anna, a te che hai deciso di vivere qui in mezzo a noi, a te che hai scelto ogni giorno di soprassedere sui disagi e di godere di quel che c'è, direi " Ma sei proprio sicura di non essere di qui anche tu?" :-))
Cari saluti
Benvenuta

giovedì 10 dicembre 2009

Profumi


In famiglia abbiamo la gran fortuna di avere una nonna che cucina volentieri, per tutti.

Lo fa con passione, con il cuore ed anche con il cervello: pochi fritti, solo i grassi che ci vanno, tante verdure crude e cotte. Lei dice di avere in mano la salute di tutti, ed è vero, e i bambini non sono cicciotti e gli adulti non hanno il colesterolo alto.

Da noi si inizia a pranzare alle 11.30 ( io) e si termina alle 14.30 ( le ragazze al ritorno da scuola). In questo lasso di tempo arrivano i nipotini delle elementari e quelli delle medie, gli uomini , e le figlie nell'intervallo dal lavoro. Un via vai da trattoria, e per tutti le cose giuste.


In tavola non si discute: c'è quel che c'è , chi fa storie non mangia. Spesso non ce n'è per tutti, qualcuno arriva senza avvisare e bisogna dividere. I bambini lo sanno e quindi si mangia velocemente quello che ti hanno assegnato: se arriva qualche sorpresa tu la tua razione ce l'hai. In pratica è un po' un' armonia da caserma, ma funziona.

Per una donna che cucina in questo modo, la cucina è una professione. Come lo è l'acquisto della materia prima, quando il venerdì mattina la nonna e il nonno acquistano carne, frutta, verdura, in quantità da ristorante e con gran soddisfazione dei negozianti, che li accolgono come parenti.

Per cucinare come si deve certe pietanze ci vuole molto tempo, ore ed ore in cui la pentola, dopo una prima cottura all'interno, sobbolle su un fornello che la nonna ha all'esterno, altrimenti fa troppo vapore ed "impesta" la casa.

Il gulasch è una di queste pietanze: per sfaldare la carne e rendere cremoso il sugo ci vogliono diverse ore di cottura. Quindi per preparare un gulasch per il pranzo è gioco forza iniziare a pelare cipolla (taaaanta cipolla), a soffriggere, a spadellare, fin dalle 6 del mattino. Non è sicuramente un problema per la nonna, che alle 5 sta già "colazionando".

Il problema nasce per chi, entrando un po'più tardi in cucina per preparare la colazione, viene aggredito da effluvi di cipolla che avvolgono ogni cosa in un materno abbraccio. Ma se pensi a quanto sarà buono quel gulasch, quello con la "vera paprika ungherese", soprassiedi volentieri.

E' sicuramente più difficile soprassedere per due adolescenti in partenza con l'autobus.
Ma, dato il clima da caserma, si è imparato ad accettare usi e costumi di ogni membro della comunità, e finchè questo non fa qualcosa che possa nuocere all'altrui incolumità fisica, va lasciato fare.
E poi il gulasch piace a tutti.

Ieri mattina nel salire al volo il predellino del bus dalla porta anteriore, Giuditta e Maria sono state accolte dal sorriso aperto dell'autista della Saf: " Gulasch oggi a pranzo?"




martedì 8 dicembre 2009

...


... e adesso piove ...


In questi giorni sono poco presente sul blog, un po' perchè sono presa dal pre-Natale consumistico e un po' perchè ho in piedi una serie di grossi cambiamenti strutturali e mentali, per cui scrivo poco e penso molto. ne parlerò appena sarò riuscita a decantare emozioni ed elaborare rivoluzioni. Non ci vorrà molto.


L'ultima piccola decisione da prendere è cosa fare col mio Doblò: sta tirando le cuoia. Cambiare pompa ed iniettori o ordinarne uno nuovo? In marzo uscirà un nuovo modello e quindi in questo momento il mercato è in apnea e non ce n'è a disposizione. Ne sto cercando disperatamente uno perchè è l'auto giusta per me, ha il piano di carico perfetto per il mio lavoro. Solo che in questo momento non avevo proprio voglia di investire in azioni Fiat :-(

giovedì 3 dicembre 2009

Mestizia ante Natale.


Sono un po' stanca. Non mi piace iniziare il Natale tanto presto per poi arrivare agli ultimi giorni con la nausea. Quando è il momento di addobbare casa, di preparare l'albero , di togliere dall'ovatta i piccoli oggetti collezionati negli anni, uno a uno, quella volta ho esaurito tutte le energie e non ho più l'entusiasmo dell'attesa.
Peccato, il mio lavoro è così. Ci si affanna ad allestire, abbinare,vendere, impacchettare, consegnare, e poi si esauriscono le pile. Sposterei il mio Natale personale, ed anche il Capodanno, a fine gennaio. Il 31 gennaio grande festa con botti e amici, magari si può anche pensare... magari proprio con quegli amici che, come me, arrivano a fine anno senza la forza di stare svegli fino a mezzanotte.
Andiamo avanti. Quest'anno le confezioni sono sui toni del bordeaux, accompagnato ad un verdone setoso e leggermente dorato, l'abbinamento è molto elegante.