mercoledì 27 gennaio 2010

Care Signore/Loretta Busettini

Lunedì sera ci siamo ritrovati in tanti a pregare con la famiglia di Luca, nella chiesa di Camporosso. C'era anche Loretta con la sua famiglia. Ecco chi è:

La sua storia
Nasce a Coccau, l'ultimo paese prima del confine con l'Austria, seconda di quattro fratelli, il 20 ottobre 1956. Dopo la Maturità al Liceo scientifico “Magrini” vive esperienze lavorative di tipo diverso sempre a contatto diretto con il pubblico. Nei primi anni ottanta il fratello Alberto la avvia alla montagna, prima Loretta si dedicava solo allo judo. Inizia a scalare con lui, la prima uscita la ricorda bene “…sul Rio Bianco, è stato come realizzare un sogno, nato quando, alla biblioteca delle Scuole Medie, leggevo i libri di Buhl, Desmaiso, Bonatti”. Da lì si apre un nuovo capitolo nella sua vita, l’ambiente in cui vive acquista una nuova dimensione.
Nel 1979 c’è un concorso per impiegati nell’ambito del Comune di Tarvisio, lo vince ed inizia il percorso che ancora oggi sta compiendo all’interno del Municipio, percorso che l’ha portata dapprima in ragioneria, poi al ruolo di messo, al protocollo, all’accoglienza ed oggi in segreteria. E’ sposata con Graziano Vuerich, ha due figli, Gregorio e Noemi, e vive a Coccau. Le piace leggere, di tutto, in particolare libri di montagna.

Il suo percorso lavorativo
Forte delle basi culturali del Liceo Scientifico, dove ha “imparato ad imparare” Loretta si è calata in tanti ruoli diversi: ha venduto materiali per l’edilizia, parlando soprattutto in tedesco, è entrata nel mondo della previdenza vendendo contratti assicurativi. Ogni volta si è rimessa in gioco, apprendendo. Anche il suo percorso in Comune è all’insegna dell’ “imparare”: prima la contabilità degli enti pubblici, di cui era completamente digiuna, le notifiche, il protocollo, ora le funzioni assistenziali del Comune, i compiti di Segreteria. Negli anni in cui è stata messo comunale ha imparato anche le scorciatoie dei percorsi stradali del Tarvisiano: l’abbiamo vista tante volte sfrecciare alla guida della Panda bianca del Comune, tantissimi riccioli neri dietro il volante, con qualsiasi tempo , in lungo ed in largo lungo la Valcanale. Negli ultimi anni è rientrata in Municipio all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dove ha approfondito le tematiche della relazione frequentando dei corsi di comunicazione “molto interessanti e soprattutto molto utili. E’ stato stimolante cercare di concretizzarli poi nel mio lavoro”. Attualmente è all’Ufficio Segreteria.

Una passione
Non si può definire una passione, è un suo modo di essere. E’ un naturale atteggiamento di accoglienza, che è la prima cosa che si nota in lei. Prima di tutto sa ascoltare, e in un ufficio pubblico ciò è una variabile fondamentale. E poi, con una sorta di empatia, sa immedesimarsi nel tuo problema e cerca di risolverlo. Sia che le si chiedano delucidazioni sui procedimenti della segreteria, sia che ti consegni una multa nel suo ruolo di messo comunale, si trova sempre in lei una persona che non è “contro”, ma che senti “dalla tua parte”. L’utente, che spesso arriva prevenuto, si trova davanti questa signora minuta, riservata, di poche parole, che per prima cosa ti guarda dritto negli occhi e poi ti rivolge la parola con tono misurato e paziente e vedi che si sforza di essere esauriente nella risposta. Un miracolo, nella sua normalità. Un mito da sfatare: quello del burocrate indisponente. Saranno gli occhialini da Harry Potter, sarà che sembra una ragazzina, ma se si arriva da lei che si è nervosi , metà della stizza passa subito. Forse è proprio per questo che i corsi di comunicazione le sono piaciuti. Potrebbe andare a insegnare lei.

Un pensiero
Loretta ha amato la montagna anche attraverso la passione che suo fratello Alberto, da poco mancato proprio in un incidente in vetta, le ha contagiato. Ma è una passione che non ha voluto tenere per sé.” Mi sono resa conto che in montagna è meglio, per varie ragioni, ,andare in compagnia e poi quando qualcuno, con il quale condividi la passione ti accompagna, è come raddoppiare il piacere di andare. Ho pensato che fra le tante cose che reputo importanti fra quelle da trasmettere ai miei figli, c’era anche questa. Quale modo migliore per regalare ai miei figli una passione, se non far nascere un gruppo dove potessero stare con i loro amici ed allo stesso tempo divertirsi ed imparare i segreti delle montagne?” Con questa convinzione quindici anni fa ha iniziato, insieme ad altri amici appassionati di montagna, ad organizzare corsi di alpinismo-giovanile. Un impegno non facile, di grande responsabilità. E’ grazie alla costanza e alla dedizione del gruppo di volontari di cui Loretta fa parte se molti dei nostri ragazzi hanno scoperto che si può stare insieme e divertirsi andando in vetta. “I nostri genitori non avevano né il tempo, né le conoscenze per farci amare la montagna. Un tempo la montagna era vista solo come luogo di lavoro, di fatica, non certo un luogo dove divertirsi. Invece oggi camminare, scalare, vedere sempre orizzonti diversi può diventare uno stile di vita, un‘opportunità in più per esprimere sé stessi in mamiera naturale e non consumistica. E poi per vivere in maniera appagante in un territorio, quale il nostro, spesso considerato inospitale, forse anche un po’ grezzo culturalmente, ma proprio per questo, quando trovi una tua misura per viverlo, vuoi mettere la soddisfazione? Non ho mai desiderato vivere in un altro luogo".

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