venerdì 29 gennaio 2010

Lavori in corso/3



I lavori stanno proseguendo alacremente, purtroppo le temperature sono costantemente sotto zero e non permettono ai materiali di asciugare in un tempo breve.
Abbiamo terminato di intonacare i muri, dalla prossima settimana si posano le piastrelle. Intanto stanno arrivando le attrezzature: ci consegneranno prima frigoriferi e lavastoviglie, lavelli e lavabicchieri, poi in un secondo tempo tavoli e sedie.
Per portarmi avanti con i lavori ho trovato da Scampoli & Scampoli la quantità equivalente (quasi) all'area di un campo sportivo di quel tessuto a quadretti là sopra: era in offerta e mi piaceva molto l'effetto country che se ne potrebbe ricavare ( l'immagine successiva è il banner di un sito di arredo yankee). Ci faremo cuscini e tende, c'è lavoro per tutti; Claudia ha una splendida macchina da cucire, che faremo arroventare.
Ho terminato anche il corso per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: chi è datore di lavoro è responsabile di tutto quanto accade a dipendenti e clienti e per capire come agire c'è un corso di 16 ore, con esame finale. Fra i partecipanti io ero fra quelli che corrono ( e fanno correre) meno rischi. Gli altri si occupavano di cantieri, di produzione e distribuzione di energia, di segherie. Una passeggiata, quindi.
Ho terminato anche il corso HACCP, che significa Hazard Analysis Critical Control Points, cioè analisi dei punti critici di controllo, al fine di evitare le contaminazioni alimentari. Anche questo corso è obbligatorio per chiunque opera con alimenti, sia nella preparazione che nella somministrazione. E' un corso che insegna come evitare intossicazioni alimentari, e poi insegna come procedere per effettuare una detersione, una sanificazione e una disinfezione degli ambienti che sia efficace. Buona parte del corso tratta argomenti che il buon senso già sa come portare avanti, anche se a volte si raggiungono livelli di eccellenza, come quando si consiglia di lavare sempre ogni verdura con l'amuchina, cosa che a casa, e lo dico cospargendo cenere sul capino, non ho assolutamente intenzione di fare.
Ho imparato una cosa nuova: non sono necessari 5/6 detersivi-sanificatori-disinfettanti diversi per l'igiene di un luogo pubblico, ma con la vecchia puzzolente, economica, varechina si può fare tutto, utilizzandola in dosaggi diversi. Per me è stata una rivelazione: i detersivi industriali, un vero businnes, sono carissimi e vengono forniti in fustini da minimo 5 litri ( con difficoltà nel maneggiarli e conseguente eccesso di utilizzo nelle quantità , da cui sprechi e inquinamento). La varechina è il lisoform quando devi disinfettare ed è l' amuchina quando devi risciaquare, il principio attivo è lo stesso. E non inquina, o perlomeno inquina molto meno di ogni altro detersivo.
E poi : si può usare l'aceto per l'igiene dei vetri!
Dieci anni fa, quando questa analisi è nata e quando avevo frequentato i primi corsi, la situazione era ben diversa, direi criminale, dal punto divista dell'ecologia e dello spreco di risorse. Quindi questa è una bella notizia. E se varechina-ipocloroto-lisoform-amuchina puzzano, si apre la finestra.
Buona parte del merito di questo percorso in positivo va ancora una volta a Giorgio Ferigo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dopo un tuo precedente post, ho avuto modo di conoscere gli scritti di Giorgio Ferigo e li ho trovati veramente interessanti.
Grazie

Paolo B.