giovedì 20 gennaio 2011

La mia scuola


E quindi la notizia di inizio anno è che la scuola elementare di Camporosso chiude. I bambini sono troppo pochi.

E' la scuola che ho frequentato io ed hanno frequentato i miei figli.
A quei tempi c'era la pluriclasse: vuol dire che noi bambini di prima elementare, che eravamo in otto, stavamo nella stessa aula con i quattro bambini di seconda e la maestra era una sola per tutti.
E così via: la seconda assieme ad una prima, l'anno successivo. Poi la terza da soli, la quarta assieme ad una quinta e la quinta con i bambini più piccoli di noi di un anno.
Che disastro, uno pensa!
Invece poi al momento in cui, stretti come sardine nel bus verde, ci siamo avventurati alla scuola media di Tarvisio, noi di Camporosso eravamo preparati.
Non solo, ma anche più educati, pazienti, rispettosi dell'ordine e dell'autorità.
Quindi?
Quindi i miei ricordi delle elementari sono molto belli. In prima ero un po'
più avanti degli altri, essendo nata all'inizio dell'anno, e nonostante ciò ho avuto la grande fortuna di non annoiarmi mai . La maestra a volte mi inseriva nel gruppo di seconda e facevo delle cose assieme a loro.

In seconda c'era con noi un mio amico di un anno più giovane, che in quel periodo viveva dei grossi problemi familiari: aveva un gran bisogno di essere aiutato. Mi sedevo vicino a lui e lo aiutavo, lo facevamo un po' ciascuno e le cose andavano avanti senza intoppi. E così ci educavano alla pazienza e alla comprensione nei confronti dei meno fortunati

Avrei da raccontare tante cose belle di quella "strana" scuola dove c'era l'alloggio per la maestra ed anche per la bidella. E di quando il bimbo piccolo della maestra gattonava oltre il corridoio fino a noi e socchiudeva la porta dell'aula, facendo capolino con la testina bionda. E di come quel nostro amico con tutti quei problemi a casa, se lo spupazzava e lo faceva ridere, ed era proprio quella la terapia di cui in realtà aveva bisogno. E quella maestra, brava psicologa e grande donna, questo lo aveva capito.

Comunque la scuola chiude perchè c'è stata della grande ottusità da parte dell'Amministrazione Comunale. Non c'entra la Gelmini, non me lo vengano a dire. I numeri c'erano, se di numeri dobbiamo parlare.
E lo dico senza paura.
Bastava la volontà politica di "decidere" che è meglio avere più scuole elementari di media grandezza sul territorio, invece che decidere di avere una sola grande scuola dove confluiscono i duecento bambini delle frazioni. Bastava decidere di istituire un servizio scuolabus razionale e i bambini si sarebbero divisi equamente su tutto il territorio.

Bastava capire l'importanza che la scuola ha in un paese.
L'unico luogo dove ci si incontra, oltre alle osterie. E non tutti frequentano le osterie.

Davanti alla scuola, anche le mamme che non conoscono nessuno, quelle che sono di passaggio, hanno modo di "entrare nel giro".
Il giro?
Si, quello dove si cuce tutte assieme tanti bei vestiti per il Carnevale... 40 metri di stoffa variopinta, tre macchine da cucire in file e risate...
nell'atrio della scuola naturalmente.

Sono passati vent'anni e a Carnevale ogni anno ricompare uno di quegli incredibili costumi da clown.
Il giro, che prima di Natale invita la Oma Lisa a fare i biscotti, e si cercano i forni e si trasportano, e si spiegano le ricette e i bambini sono tutti impiastricciati e le mamme prendono appunti pulendosi le mani sui grembiuli. E la Oma parla, parla, parla...
Nel grande atrio della scuola, naturalmente.
Il giro che si preoccupa che il giorno delle Palme ogni bambino abbia il suo Palmbuschl, l'albero di Pasqua da portare a benedire, un bouquet con i gattici, il ginepro, l'ulivo, montato su un bastone di legno, e poi decorato con le caramelle e i biscotti... e così la tradizione non va persa, come invece è successo in tutti gli altri paesi della valle... rami e bacche dappertutto, sui banchi, e per terra, spago, spago, spago e le scarne spiegazioni di Banz, che bisognava tirargli fuori le parole col cavatappi e che adesso è andato in paradiso. Tutto nell'atrio della scuola, naturalmente .


Il giro che si arrabbia perchè una cosa così preziosa come una scuola si possa tranquillamente chiudere, sapendo che mai più si vorrà riaprire...

Ma è difficile da capire questa cosa, specialmente se hai sempre vissuto in città, non hai provato sulla tua pelle il calore di questa appartenenza.
Comunque resta molto difficile farsi capire, provare a spiegare, solo parlare, a chi non ha orecchie per ascoltare, ma solo una gran bocca per parlare. Parlare di risparmi e di migliore attività didattica.

Ma vi prego!


6 commenti:

Veronica ha detto...

Era anche la mia scuola.
Nel giardino ci viveva lo "gnomo del tombino": io e la Emily obbligavamo i nostri compagni di classe a lanciargli tutti i giorni un pezzo di merenda. Povero gnomo, adesso chi gli dará da mangiare?!

Teresa Chiochia ha detto...

Ciao, io sono una maestra precaria della scuola primaria, capisco perfettamente come ti senti, la scuola purtroppo sta perdendo molto, si parla tanto di qualità ma in realtà si taglia su tutto chiudendo anche le piccole scuole, dove invece si creano climi sereni, proprio quelli che servono ai bambini, lo dimostra il fatto che tu e Veronica ne parlate con tanta malinconia.
Io ho un figlio che frequenta la scuola dell'infanzia e per tre anni ho sostenuto alcune spese (fogli, colori, pasta modellabile, carta igienica, ecc..)per poter garantire il minimo a mio figlio e alla sua classe...insomma la precaria che sostiene la scuola!
Evviva la scuola di qualità

Anonimo ha detto...

a me dispiace veramente per la scuola di Camporosso ... se fosse successo a noi di Centrale avremmo lottato con la stessa forza per difendere la nostra scuola..probabilmente toccherà la stessa sorte anche a noi fra qualche anno e ci troveremo nella stessa situazione vostra... e ancora più mi dispiace che tanti pensino "salvano Centrale per far morire Camporosso!! credetemi, non è così, a volte certe decisioni arrivano dall'alto e purtroppo non si possono cambiare anche volendo

ilmondodellefiabesabry ha detto...

Ho dei belissimi ricordi di mamma,come dicevi tu Benve ..ritrovarsi per cucire costumi di carnevale , la grigliata di fine anno, un modo bellissimo per chiaccherare e sopratutto tante , tante risate.. Sai, sono tornata a scuola qualche mese fa a prendere mio nipote,e ho potuto vedere una mamma straniera (cinese)..che cercava di capire i discorsi dei genitori,io la guardavo con interesse,e provavo a immaginarmi nel suo paese :( Ma!.. con stupore, ho visto che una mamma gli stava vicina e cercava di spiegargli il discorso,e la mamma straniera ridendo ripeteva le parole BELLISSIMO!!!!! Sicuramente tutto questo in una scuola di citta' difficilmente sarebbe sucesso...

Anonimo ha detto...

E' stata anche la scuola dei miei ragazzi....ora che frequentano classi numerose "scalmanate" rimpiangono quella piccola scuola. Fabiola

OLga ha detto...

Che peccato la chiusura della scuola,il post è vecchio,spero che ci abbiano ripensato!Saluti da Olga