Sono appena tornata a casa, oggi sono andata a conoscere gli insegnanti di Maria, è al primo anno del Liceo Scientifico.
E’ brava a scuola, è sempre stata completamente “autosufficiente”, ha dovuto imparare presto ad arrangiarsi e quest’anno, per la prima volta, mi ha chiesto un aiuto per il Latino. Abbiamo tradotto assieme una favola di Fedro, mi ricordavo ancora qualcosa, alle Medie e al Liceo ho avuto un’ottima insegnante, sempre la stessa, per una serie di circostanze siamo cresciute assieme.
Maria mi ha messo in guardia, dovevo prepararmi psicologicamente, l’insegnante è una dura: “Darà compiti anche a te, stai attenta!” e poi abbiamo riso.
Ore 11.25, ricevimento insegnanti.
Finita la ricreazione c’è immediatamente silenzio nei corridoi, sono spariti tutti i ragazzi.
Non conosco la professoressa, non so che aspetto possa avere. Dal fondo del corridoio viene avanti una signora elegante, mi porge la mano, si presenta, è lei.
Più giovane di me, ha l’aria veramente autorevole, decisa ma non autoritaria, mi fa da subito una bella impressione.
Maria ha qualche problema, in effetti. A bruciapelo mi chiede “Lei conosce la lingua?” sì, credo di ricordarmi ancora un po’ di latino. “Bene, ha una penna?” Trovo nella borsa una matita, mi porge un foglio “Scriva pure, così si ricorda: rivedere la terza declinazione, solo i neutri e le particolarità e per quanto riguarda i verbi, l’imperfetto e il futuro. E mi raccomando, tanto esercizio”. Ringrazio e torno a casa.
Mi ha dato i compiti. Complimenti alla prof, è veramente in gamba.
Per fortuna Maria in educazione fisica non ha problemi, non andrei a parlare col suo professore, qui si rischia molto.
O Ídolo
6 anni fa
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