giovedì 2 ottobre 2008

Oggi, 2 ottobre, mattina inoltrata


Sono appena andati via tre signori germanici, una coppia e un amico sui sessant’anni. Appena entrata, la signora ha cercato in tasca un bigliettino, l’ha finalmente trovato, ha letto a fatica il nome di un infuso che si beve nei rifugi e che anch’io vendo. Mi ha detto a voce bassa: “La signora Barbara ha detto che lei me lo potrebbe dare”.
Bè, che glielo posso dare è una cosa sicura, lo vendo, non è che lo spaccio. Che ridicoli sono a volte i clienti.
La signora Barbara ha la mia età, ci conosciamo da lontano, siamo tutt’e due troppo occupate per aver tempo per la socializzazione. Lei ha un rifugio in un posto bellissimo e tira avanti la baracca praticamente quasi da sola. Per arrivare dov’è lei si fanno un bel po’ di chilometri nel bosco e poi si sbuca in un piano con la casetta a lato e la corona delle Alpi Giulie che fa da sfondo. Lei non la vede così pittoresca la faccenda, per lei è un problema il riscaldamento, l’acqua che si ghiaccia, la strada che quando nevica è chiusa. Sta facendo crescere una bimba che le ha lasciato in eredità sua cognata e di questa cosa non parla mai: è la cosa più naturale del mondo crescere i figli degli altri, quando se ne devono andare in cielo presto.
E’ in gamba e la sento solo per interposta persona: clienti che passano, conoscenze comuni.
Una volta abbiamo anche bevuto un caffè assieme, ci sembrava di conoscerci molto di più di quello che ci siamo dette.

Nessun commento: